Chirurgia

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  • • CHIRURGIA DELLA CATARATTAOpen or Close

    Consiste nella rimozione del cristallino naturale, opacizzato, con una lente intraoculare sostitutiva. L'intervento si esegue in anestesia topica, mediante collirio anestetico, in ambiente sterile.

  • • CHIRURGIA DELLE PALPEBREOpen or Close

    L’intervento di chirurgia plastica alle palpebre superiori (blefaroplastica superiore) consente di correggere eventuali eccessi di cute e/o di grasso (palpebre pesanti o grinzose e borse) localizzati alle palpebre superiori conferendo un aspetto meno “vecchieggiante” alla regione palpebrale e un’espressione degli occhi meno affaticata.

  • • CHIRURGIA DEL GLAUCOMAOpen or Close

    L’intervento chirurgico più spesso utilizzato per abbassare la pressione intraoculare nei pazienti glaucomatosi è la trabeculectomia, che consiste nell’asportazione di un piccolo tassello di tessuto sclero-corneale (delle dimensioni di circa 1 x 3 mm), come si può osservare nel disegno sotto. In tal modo si consente all’umore acqueo, prodotto all’interno dell’occhio, di filtrare esternamente al di sotto della congiuntiva. Durante l’intervento viene creato uno sportello sclerale che ricopre la via di deflusso ed impedisce che fuoriesca una quantità eccessiva di umore acqueo. Infine, al di sopra dell’area di filtrazione viene suturata la congiuntiva.

  • • CHIRURGIA REFRATTIVAOpen or Close

    La chirurgia refrattiva è un tipo di chirurgia usata per correggere, intervenendo sulla cornea o sul cristallino, i vizi refrattivi dovuti ad un difetto di focalizzazione delle immagini sulla retina.

    Tali difetti sono principalmente la miopia, l'ipermetropia e l'astigmatismo, oppure la presenza di una cataratta. La loro entità viene espressa in diottrie e, nel caso dell'astigmatismo, anche da un asse che ne indica l'orientamento. I vizi refrattivi possono essere corretti ricorrendo a diversi tipi di intervento: la classificazione primaria è tra chirurgia corneale e intraoculare.
    I suddetti difetti possono essere normalmente corretti con l'uso di occhiali e lenti a contatto. L'intervento chirurgico è generalmente consigliato solo quando tali ausili non sono ben sopportati: difetti forti, difetti molto sbilanciati tra un occhio e l'altro, casi di intolleranza alle lenti, o attività lavorative dove l'uso di lenti costituisca un problema (ad esempio nell'aviazione).

    Il valore del difetto deve essere misurato da un oculista, il quale prima dell'eventuale intervento chirurgico deve ottenere una serie di dati. I più importanti sono: la misurazione del difetto visivo, la topografia corneale (la curvatura della superficie oculare), la pachimetria (misurazione dello spessore della cornea) e il diametro della pupilla (in dilatazione e non).

    L'intervento è generalmente definitivo, ma richiede un periodo di assestamento di qualche mese e non sempre c'è garanzia dell'ottenimento di una visione perfetta (10/10). Sebbene la capacità visiva migliori sempre, talvolta può permanere un piccolo residuo refrattivo, che spesso però può essere corretto grazie a un secondo intervento di minore entità.

  • • CHIRURGIA DELLA CORNEAOpen or Close

    La cornea è la parte trasparente che si trova davanti alla pupilla e all’iride. Alcune patologie o traumi possono portare alla perdita della trasparenza della cornea tra queste la cornea guttata, la distrofia corneale, l’ulcera corneale, l’abrasione della cornea. In questi casi, se si interviene per tempo tuttavia è possibile con una terapia medica scongiurare la necessità del trapianto, altrimenti è necessario sostituire la cornea danneggiata con un trapianto di cornea.

  • • CHIRURGIA DELLA RETINAOpen or Close

    Il distacco della retina è una malattia dell'occhio che si presenta in seguito al sollevamento della neuroretina dal tessuto epiteliale pigmentato.

    La neuroretina (costituita dai fotorecettori e tutte le cellule nervose che permettono la trasmissione del segnale visivo) aderisce allo strato dell'epitelio pigmentato, che permette il passaggio di materiali di nutrimento dalla sottostante coroide e la degradazione degli elementi esterni dei fotorecettori.

    Le forze di trazione del corpo vitreo sulla retina (in particolare in corrispondenza delle zone di minore resistenza-aree degenerative regmatogene) provocano delle rotture; quindi si accumula del liquido al di sotto della neuroretina, che si solleva dall'epitelio pigmentato. Se la retina, con le sue cellule nervose e i suoi fotorecettori, non viene più nutrita tramite il contatto con l'epitelio pigmentato, si arriva già dopo 48 ore a una perdita funzionale (parzialmente irreparabile) delle porzioni colpite. La retina può essere riattaccata all'epitelio mediante un'operazione chirurgica. La capacità visiva della retina coinvolta può migliorare; ma il tempo del distacco non deve essere eccessivo (il tessuto retinico non deve essere andato incontro a necrosi ossia a morte cellulare). Se non si ricorre a un intervento chirurgico entro brevissimo tempo, si incorre nel totale distacco e, quindi, nella cecità; si può ricorrere a un laser speciale solo se la diagnosi è precoce (trattamento con laser argon).

  • • YAG LASEROpen or Close

    Trattamento laser indicato nella pulizia della cataratta secondaria.

    Tale alterazione può insorgere successivamente all’intervento chirurgico di cataratta, consiste in un’opacizzazione della “capsula” del cristallino vecchio che ha la funzione di involucro dove inserire il cristallino nuovo.
    Il trattamento yag laser si effettua ambulatorialmente, è una procedura sicura e priva di controindicazioni per il paziente.

  • • ARGON LASEROpen or Close

    Si utilizza il laser ad Argon sulla retina per eliminare il tessuto patologico e arrestare lo stimolo angiogenetico che causa la produzione di vasi anomali da parte del tessuto retinico mal irrorato ed in carenza di ossigeno. per consentire la saldatura degli strati retinici.

  • • TERAPIA INIETTIVA INTRAVITREALEOpen or Close

    Da alcuni anni è entrata nella pratica clinica dell'oculista la terapia di patologie retiniche mediante iniezione del farmaco direttamente all'interno dell'occhio. Questo nuovo approccio terapeutico ha permesso di migliorare la prognosi di diverse patologie retiniche riducendo la percentuale di peggioramenti visivi.
    Le iniezioni intravitreali vengono eseguite in sala operatoria in totale sterilità per evitare il pericolo di infezioni che potrebbero condurre ad una perdita visiva.

    Il trattamento prevede l'iniezione del farmaco in anestesia topica con instillazione di un collirio anestetico dopo la disinfezione della cute e della congiuntiva Vengono iniettati nel vitreo farmaci antiangiogenici, che bloccano la proliferazione dei neovasi rallentando la progressione della patologia, con possibilità in una discreta percentuale di casi di migliorare la acuità visiva.